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Daviddi sul trasferimento dell’automedica dall’Ospedale di Scandiano“Oggi dalla lettura dei quotidiani ho constatato con piacere che i miei colleghi di Scandiano e di Rubiera hanno preso coscienza del fatto che l’ipotesi di spostamento dell’automedica si sta per concretizzare. La raccolta firme partita da Casalgrande, con la collaborazione di diverse forze politiche, era quindi fondata e avrebbe avuto un successo ancor più marcato, oltre le 5mila sottoscrizioni già raccolte, se già in un primo momento tutti i comuni del territorio fossero stati uniti nel contrastare questa ipotesi”.

Così il sindaco di Casalgrande Giuseppe Daviddi, che interviene sul tema del possibile trasferimento dell’automedica dall’Ospedale Magati di Scandiano.

“Il mio augurio – prosegue Daviddi – è che da oggi in poi si possa creare un fronte comune degli amministratori, parlando del tema in modo univoco, per ottenere il bene comune di tutto il territorio dell’Unione. Auspico che gli altri amministratori sottoscrivano la petizione e che nelle sedi opportune si agisca insieme per contrastare lo spostamento dell’automedica da Scandiano. A breve chiederò un incontro ai miei colleghi dell’Unione per capire se tutti condividano o meno questo obiettivo”.

“In questi giorni – prosegue Daviddi – con grande difficoltà per la totale mancanza di riscontri da parte della sua segreteria, sto chiedendo un appuntamento all’assessore regionale Raffaele Donini per consegnare le firme con cui i cittadini hanno dimostrato la loro contrarietà a questa decisione. Confido che questo comunicato possa aggiungersi ai canali formali per poter ottenere questo appuntamento.”

“Credo sia ora – continua Daviddi – di ripensare al Piano di riordino emergenza – urgenza previsto dalla regione Emilia Romagna: la politica deve essere rappresentanza del sentire comune, di conseguenza il dovere di un buon politico, in prima istanza, è quello di ascoltare i cittadini e riflettere su quello che ritengono veramente importante, in particolar modo su un tema così importante come la sanità pubblica”.

“Tutto questo – conclude Daviddi – deve invitare a riflettere sulla deriva che sta subendo il sistema della sanità dell’Emilia Romagna, fino a poco tempo fa fiore all’occhiello del sistema sanitario nazionale, oggi minata da tagli e razionalizzazioni esasperate con misure come quella dell’affidamento a medici a gettone del futuro della nostra salute”.