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55mila metri quadrati di nuove aree verdi intorno allo scalo di Dinazzano. La dichiarazione del sindaco Giuseppe Daviddi“Desidero ringraziare la Dinazzano Po per aver organizzato questo momento di presentazione della nuova area verde; forse si sarebbe potuto aprire l’incontro anche ai cittadini dai quali da tempo arrivava una forte richiesta di realizzazione di opere di mitigazione ambientale dell’insediamento logistico.

Per completezza di informazione occorre chiarire che la piantumazione di questa grande area era prevista sin dall’inizio nell’ambito dell’approvazione della VIA (Valutazione di impatto ambientale): ciò significa che la realizzazione di questa fondamentale opera arriva con ritardo decennale rispetto alle necessità. Questo non per amor di polemica ma per chiarire che c’è stato un eccessivo temporeggiamento negli anni, che ha perpetrato i disagi all’area per i quali queste opere erano state ritenute assolutamente necessarie.

Ad ogni modo, oggi arriviamo a compimento di questa prima parte. Ci auguriamo che venga effettuata la corretta manutenzione della piantumazione, perchè queste piante possano attecchire e crescere arrivando a svolgere pienamente la funzione per le quali sono state previste.

Per questo non abbiamo sottoscritto la cessione dell’area verde al Comune: nei primi tre anni le nuove piante necessitano di una cura importante, che deve rimanere in carico alla Dinazzano Po per garantire il risultato finale.

Ricordiamo che sempre nella VIA è segnalata  la necessità di attuare misure per abbattere l’inquinamento acustico e l’inquinamento da polveri. Temi ancora oggi aperti e problematici, come segnalato dai cittadini dell’Area.

Il polo logistico di Dinazzano è un’importante realtà del territorio, che però necessita ancora di opere che consentano di meglio integrarla con la viabilità dell’area.

L’aumento del traffico merci nello scalo rende assolutamente necessaria un potenziamento della viabilità per evitare il congestionamento dell’area. Le merci infatti necessitano di spostamenti dell’ultimo miglio su gomma e questo rischia di mettere ulteriormente in crisi una viabilità spesso già al collasso.

E’ ormai necessario un raddoppio della pedemontana che ha un tratto ancora ad una corsia e prevedere un attraversamento ferroviario del Secchia che permetta un nuovo collegamento tra lo scalo di Dinazzano e quello di Marzaglia, potendo sfruttare la realizzazione della bretella autostradale Sassuolo-Campogalliano che potrebbe agevolmente prevedere anche un binario parallelo alla tratta.

Liberare dal traffico merci la tratta ferrata Sassuolo-Reggio Emilia è fondamentale: permetterebbe di realizzare una vera e propria metropolitana di superficie al servizio di studenti e lavoratori con un adeguato piano orario che permetterebbe realmente di rinunciare agli spostamenti in auto per recarsi nei luoghi di lavoro e studio. Oggi questa tratta è contesa tra traffico merci e persone, rendendo impossibile prevedere orari e corse adeguati alle necessità delle persone. Ne è la riprova che è stato necessario affiancare un servizio di autobus sostitutivi in certi orari ritornando al problema degli spostamenti su gomma.

Questa è la nostra visione futura del trasporto locale, vie di scorrimento stradale adeguate alla portata di veicoli, una metropolitana di superficie moderna e fruibile, una tratta dedicata al traffico merci già a misura di un futuro sempre più integrato tra logistica stradale e ferroviaria, opere che permetterebbe un sollievo alle arterie stradali oggi spesso al collasso, riducendo inquinamento e migliorando la qualità di vita delle persone”.