Ora in onda:
_______________



PALERMO (ITALPRESS) – “Oggi è emerso in maniera nitida che c’era una linea politica di Governo, condivisa, che prevedeva che ci fosse un provvedimento di divieto di sbarco da parte di Open Arms”. Lo ha dichiarato la legale di Matteo Salvini, Giulia Bongiorno, parlando con i giornalisti a Palermo al termine dell’udienza su Open Arms che vede imputato l’ex ministro per sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio.
“I ministri Salvini, Toninelli e Trenta non si sono inventati un divieto per antipatia dei migranti, ma perchè la nave partita da Siracusa aveva cambiato la destinazione e aveva fatto per tre volte dei presunti soccorsi – ha aggiunto -. Oggi è stato spiegato chiaramente che non c’era competenza italiana, che l’attività era di pattugliamento finalizzata all’immigrazione clandestina e che il divieto era legittimo. Non c’erano situazioni drammatiche, in quelle condizioni il Place of safety era proprio la nave. L’impostazione di questo processo crolla nel momento in cui c’è stato detto che il Porto sicuro c’era”.
Nel corso dell’udienza odierna sono stati ascoltati diversi testi. La prossima udienza si terrà il 21 gennaio 2022. Le successive sono in programma il 4 marzo, l’8 aprile e il 6 maggio, tutte all’aula bunker dell’Ucciardone di Palermo. Ad annunciare il calendario il presidente del Tribunale di Palermo, Roberto Murgia, al termine dell’udienza odierna.
Salvini al termine dell’udienza ha dichiarato: “I numeri dicono che ho dimezzato i morti, il numero degli sbarchi, dei problemi e dei costi. Abbiamo salvato vite, arrestato spacciatori e delinquenti. A Lampedusa sono sbarcati terroristi che hanno fatto attentati in giro per l’Europa. Quindi penso di aver dignitosamente svolto il mio lavoro da ministro”. Ed in merito alla Open Arma, ha aggiunto: “Stiamo parlando di una nave spagnola che ha raccolto migranti in acque libiche, ha gironzolato 15 giorni per il Mediterraneo, che ha rifiutato di andare in Tunisia, a Malta e in Spagna e di venire in Italia infrangendo le leggi, e a processo ci va il ministro che ha difeso il suo Paese. Siamo veramente su ‘Scherzi a partè…”.
(ITALPRESS).