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L’Eremo di Bismantova ristrutturato e il nuovo Centro Laudato Si’ aprono a Castelnovo ne’ Monti

Un luogo suggestivo e ricco di storia millenaria dove natura, cultura, spiritualità e geologia si intrecciano. ‘Vedetta dell’Appenino’ secondo il poeta Giosuè Carducci e visitata dal sommo Dante Alighieri che ne scrive nel IV canto del Purgatorio.

La Pietra di Bismantova e il suo Eremo, che rinascono dopo un importante progetto di restauro e recupero, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna con quasi 500mila euro attraverso il Programma di sviluppo rurale, per accogliere in sicurezza fedeli e turisti, ma anche studiosi e sportivi.

I lavori, per oltre 600mila euro complessivi, hanno interessato l’ex monastero ai piedi della Pietra e sono stati eseguiti in tre anni. Il tutto grazie alla donazione del complesso da parte della Diocesi di Reggio Emilia e della Unità Pastorale Bismantova (Parrocchia di Ginepreto), al Parco nazionale Appennino Tosco-Emilianocon l’impegno di realizzare un centro dedicato alla custodia del Creato.

Un’operazione che, oltre alle risorse della Regione, ha potuto contare su fondi del Gal Antico Frignano Appennino Reggiano (100mila euro) oltre che del Comune di Castelnovo ne’ Monti e del Parco nazionale stesso.

Nei nuovi spazi restaurati con i più elevati standard di bioedilizia trovano spazio un museoispirato ai temi della custodia del creato, sviluppata all’interno dell’enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco, e alla geologia, oltre a una biblioteca dove consultare tutte le pubblicazioni su Bismantova, una mediateca e un centro polivalente per attività culturali e per i visitatori.

L’Eremo benedettino e il nuovo Centro Laudato Si’ sono stati inaugurati questa mattina da S.E. Monsignor Massimo Camisasca, vescovo di Reggio Emilia, e dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, alla presenza, tra gli altri, del prefetto di Reggio Emilia, Jolanda Rolli, del sindaco di Castelnovo ne’ Monti, Enrico Bini, del presidente del Parco nazionale Appennino Tosco-Emiliano, Fausto Giovanelli, e dell’architetta progettista e curatrice dei lavori di restauro, Maria Cristina Costa.

“Torna a vivere un piccolo, grande gioiello dell’Emilia-Romagna- afferma Bonaccini-, un luogo speciale, noto e visitato fin dal primo Medioevo, che racchiude in sé molteplici spunti di interesse tra paesaggio, natura, cultura e storia. Un luogo prezioso, dove ci si può raccogliere in contemplazione e studio, ma anche base di partenza per percorrere i tanti sentieri che portano alla Pietra. Spazi di bellezza rara e di grande valore simbolico, ora che si stanno concretizzando le condizioni per provare a uscire davvero dai lunghi mesi di emergenza sanitaria che abbiamo alle spalle”.

“Grazie agli interventi di restauro eseguiti con un lavoro di squadra e il contributo delle istituzioni religiose, pubbliche e dei privati- chiude il presidente-, l’Eremo si candida così a diventare un centro attrattivo per i tanti turisti, pellegrini e sportivi italiani e stranieri che, ne sono certo, non mancheranno di includere questa meta nei loro programmi di viaggio”.

Il nuovo Eremo

L’intervento di recupero ha riguardato una superficie di circa mille metri quadri, tra interni ed esterni. È stato realizzato interamente con materiali bioecologici, recupero delle acque meteoriche, eliminando le barriere architettoniche e con criteri di protezione e tutela dell’avifauna (utilizzo di manti di copertura in coppi, eliminazione delle reti di testata dei tetti ventilati, ecc).

L’accesso principale, nel seminterrato, funge da luogo di accoglienza per turisti e visitatori e garantisce il collegamento con le sale espositive, mentre al piano terra, con accesso autonomo, si trova il Santuario. Al primo piano, collegato con un ascensore in cristallo per permettere la vista della parete della Pietra a est del Monastero, si trovano, davanti agli spazi museali, la biblioteca, l’archivio e la zona bacheche, oltre ad ampi spazi per la sosta, lo studio e la contemplazione della natura circostante. Infine, al secondo piano sono raggruppati gli uffici di servizio della Protezione civile, del Centro regionale delle guide alpine, del Cai, dei Carabinieri forestali e delle associazioni G&T e Legambiente.

Nella biblioteca, come detto, trovano spazio tutte le pubblicazioni su Bismantova uscite in ambito letterario, religioso, naturalistico, geologico, biologico, scientifico, turistico, alpinistico e archeologico. Inoltre, saranno realizzate attrezzature per mediateca con connessione e disponibilità del Centro studi religioni del mondo presso l’Università di Harvard, oltre a materiale proveniente dal Forum su religione ed ecologia dell’Università di Yale.

Le attività relative al museo, alla biblioteca, al centro polivalente e al centro visita del Parco nazionale e accoglienza saranno coordinate e gestite dal Parco nazionale dell’Appennino tosco- emiliano anche utilizzando volontari di associazioni locali come il Club alpino italiano, il Soccorso alpino Emilia-Romagna, l’Associazione geologia e turismo