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È durata sei ore la fuga dell’autore della sparatoria di ieri pomeriggio al bar Cristal di Novellara, dove sono stati feriti un albanese di 36 anni, raggiunto alla gamba da due colpi di pistola, e la barista moglie dell’aggressore, anch’essa di 36 anni colpita al volto con un pugno.

L’uomo, un 36enne pregiudicato di origini napoletane residente a Rio saliceto si è costituito poco dopo le 20 di ieri sera al comando della Compagnia Carabinieri di Guastalla grazie alla determinante attività posta in essere dal comandante della Stazione Carabinieri di Campagnola Emilia – competente per territorio anche nel comune di Rio Saliceto dove vive l’uomo –  che, ottenuto un contatto telefonico con il fuggitivo, lo convinceva, dopo una prolungata trattativa, a rientrare nel territorio e costituirsi.

Per l’uomo, interrogato dai carabinieri di Guastalla e del Sostituto titolare delle indagini– Dr.ssa Cristina Giannusa –, alla presenza del suo avocato di fiducia, è stato disposto il decreto di fermo di indiziato di delitto e ristretto presso la casa circondariale di Modena con l’accusa di tentato omicidio. Le indagini dei carabinieri stanno proseguendo per stabilire l’esatto movente della condotta delittuosa e per ritrovare la pistola utilizzata per gambizzare l’albanese.

Tutto è nato quando l’uomo, pochi minuti dopo le 14.15 di ieri, ha fatto il suo ingresso dentro al bar Cristal alle porte del centro storico di Novellara dove si trovava la moglie, barista nel locale e un albanese suo coetaneo, già coinvolto in una gestione precedente dello stesso Cristal. Fra i tre sarebbe scoppiata una lite, il cui movente è ancora oggetto di approfondimenti investigativi.

Ma quel che è certo è il seguito: il 36enne ha estratto una pistola esplodendo alcuni colpi di arma di pistola che hanno colpito la gamba dell’albanese. Ha quindi raggiunto la moglie colpendola con un pugno in faccia per poi darsi alla fuga a bordo di un Nissan Qashqai di colore scuro. Una tragedia sfiorata: se il colpo avesse raggiunto un’arteria, la vittima sarebbe potuta morire dissanguata in brevissimo tempo.

Sul posto sono subito intervenuti in prima battuta i carabinieri della stazione di Novellara seguiti dalle ambulanze e l’auto medica inviate dal 118, che hanno trasportato barista e avventore al Santa Maria Nuova. Nel frattempo i militari dell’Arma, raccolte le prime testimonianze, si sono subito posti sulle tracce del fuggitivo, avviando un’estesa e frenetica ricerca estesa anche ai territori limitrofi delle province di Mantova e Modena, controllando telecamere e varchi di accesso. A essere coinvolte tutte le pattuglie in forza al comando provinciale dei carabinieri di Reggio Emilia, supportate da quelle dei Comandi Provinciali di Modena, Mantova e da un’unità eliportata del 13° Elinucleo Carabinieri di Forlì. Allertate anche la Questura e la Polstrada.

La svolta in tarda serata grazie alla determinante attività posta in essere dal comandante della Stazione Carabinieri di Campagnola Emilia – competente per territorio anche nel comune di Rio Saliceto dove vive l’uomo – che, ottenuto un contatto telefonico con il fuggitivo, lo convinceva, dopo una prolungata trattativa, a rientrare nel territorio e costituirsi ai carabinieri di Guastalla poco dopo le 20.00.

Interrogato dai carabinieri di Guastalla e dal Sostituto titolare delle indagini – Dr.ssa Cristina Giannusa – ha ammesso le rue responsabilità. Per lui è stato disposto il fermo di indiziato di delitto e ristretto presso la casa circondariale di Modena con l’accusa tentato omicidio.