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E’ stato arrestato dagli agenti della Polizia locale di Reggio un 30enne di origini albanesi che dopo essere stato accompagnato alla frontiera, era rientrato clandestinamente in Italia di fatto con una nuova identità.

L’uomo è stato individuato nel corso di verifiche effettuate ieri, mercoledì 17 marzo, all’interno di un edificio a Pieve Modolena. Poco dopo le 9.30, una pattuglia in borghese ha notato una persona che furtivamente entrava in un fabbricato fatiscente di via Fratelli Cervi. Dopo essersi identificati, gli agenti hanno chiesto i documenti alle presone presenti sul posto: tre uomini che stavano rimuovendo dei calcinacci all’interno dell’edificio. Tra loro vi era anche il trentenne albanese, risultato privo di documenti, che è stato accompagnato in Questura per ulteriori accertamenti. I rilievi dattiloscopici hanno permesso di ricostruire la lunga vicenda giudiziaria del giovane che – con precedenti penali, espulso dall’Italia e colpito da provvedimenti giudiziari che gli impedivano il rientro fino al 2024 – era tornato in Albania, dove si era spostato e aveva assunto il cognome della moglie. Il rientro in Italia, facilitato dalla ‘nuova identità’, è così costato l’arresto al trentenne. Nella mattinata di domani, giovedì 19 marzo, sarà processato per direttissima in Tribunale.

La Polizia locale sta indagando sulla regolarità dei lavori edili svolti all’interno del fabbricato dove è stato individuato il trentenne. Il proprietario, già contattato dagli agenti, dovrà giustificare la presenza di tre persone, di cui una priva di documenti, all’interno dello stabile e produrre tutte le autorizzazioni delle operazioni in corso.