Ora in onda:
_______________



E’ di pochi giorni fa la sottoscrizione da parte del Comune di Cavriago, della Polizia Municipale Val d’Enza e delle associazioni di categoria CNA, Lapam, Confesercenti e Confcommercio di un protocollo anti abusivismo.

Le associazioni di categoria si sono impegnate nell’articolare un’azione informativa per invitare i cittadini ad utilizzare solo imprese regolari per la fornitura di beni e servizi, ad istituire presso la propria sede provinciale un punto di raccolta delle segnalazioni di eventuali attività esercitate senza il pieno e costante rispetto delle vigenti disposizioni legislative e normative del settore di riferimento.

Il Comune si impegna ad individuare un ufficio che raccolga le Segnalazioni Qualificate e Rilevanti e adottare specifici provvedimenti per rendere cogente il divieto di offerta dei servizi e cessioni di beni abusivi o irregolari su tutto il territorio del comune, nell’ambito delle competenze assegnate all’Ente Locale.

“La sottoscrizione di questo protocollo fa parte di un percorso iniziato due anni fa con le associazioni di categoria e i commercianti di Cavriago a sostegno del micro commercio.” Dichiara il Vice Sindaco Matteo Franzoni con la delega al commercio. “Le attuali condizioni socio economiche impongono una riflessione ad ampio raggio sulle piccole, medie imprese insediate sul territorio, che costituiscono la struttura portante dell’assetto produttivo, ma che risentono dell’intensificarsi di alcuni fenomeni quali l’abusivismo e la concorrenza sleale. Abbiamo pertanto ritenuto fondamentale una stretta e sinergica collaborazione tra il Comune, la Polizia Municipale e le Associazioni di Categoria per arginare questi fenomeni, intervenendo così a sostegno anche dei consumatori e dell’intera collettività. Da un lato infatti i cittadini devono sapere a quali rischi vanno incontro richiedendo servizi a personale non qualificato o ad imprese che utilizzano lavoratori non regolari e quali possono essere gli effetti collaterali di comportamenti non rispettosi della legge. In modo più o meno consapevole infatti, il consumatore rischia di favorire con i suoi comportamenti la concorrenza sleale ed altre forme criminose di sfruttamento della manodopera, di lavoro nero, di evasione fiscale, determinando, in molti casi, anche pericolo per la salute.

Altra conseguenza è che rischiano di essere espulsi dal mercato le piccole e medie imprese che, oltre a rispettare le regole fiscali, igienico sanitarie ed urbanistiche, operano per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro e dotare gli ambienti produttivi dei requisiti igienico-sanitari, investono in qualità e formazione del personale, al fine di fornire ai cittadini-clienti la massima professionalità e competenza. Si tratta di scelte di civiltà e di senso civico.”