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Un sistema satellitare innovativo in grado di erogare servizi di telecomunicazioni con caratteristiche di sicurezza, resilienza e affidabilità tali da consentirne l’utilizzo per finalità istituzionali come la protezione civile, la sicurezza e difesa, l’aiuto umanitario, la telemedicina, la sorveglianza marittima e tante altre ancora.

La Regione Emilia-Romagna ha sottoscritto un protocollo di intesa per l’adesione al Piano multiregionale finalizzato alla realizzazione del Programma “Mirror GOvSAtCom”, mettendo a disposizione 500mila euro per il sostegno alle attività di ricerca e sviluppo.
Il programma fa parte del Piano strategico Space Economy, nato dai lavori della Cabina di regia Spazio, iniziativa promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per la definizione di una politica nazionale che consenta all’Italia di trasformare il settore spaziale nazionale in uno dei motori propulsori della nuova crescita del Paese.

“L’integrazione delle politiche di sviluppo dei territori con la politica spaziale risponde alla richiesta della Commissione europea di programmare i fondi strutturali sulla base di una Strategia Nazionale di Specializzazione Intelligente, basata su una filiera che va dalla ricerca alla produzione- spiega l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla-. L’Emilia-Romagna, con le sue eccellenze d’impresa e di saperi, è fortemente determinata a investire nella Space Economy, una catena del valore che, partendo da ricerca, sviluppo e realizzazione delle infrastrutture spaziali arriva a generare prodotti e servizi innovativi nei campi delle telecomunicazioni, navigazione e posizionamento, monitoraggio ambientale e previsione meteo”.

Il programma “Mirror GOvSAtCom” vede l’attivo coinvolgimento dell’Agenzia Spaziale Italiana, oltre al Ministero dello Sviluppo economico e alle regioni. Tra le iniziative promosse, anche con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, nell’ambito del Protocollo, gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo promosso dalla società capofila Nurjana Technologies che vede partecipare diverse imprese, tra cui Beamit, di Fornovo di Taro (Pr), specializzata in manifattura additiva e leader per dotazione tecnologica, e Cistelaier di Modena, produttrice di circuiti stampati. Oltre alla nostra Regione e al Mise, sostengono l’investimento anche il Lazio, la Campania e la Sardegna.