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Si sono concluse lo scorso 25 gennaio le procedure di iscrizione alle scuole primarie e secondarie di primo grado. Le iscrizioni complessivamente pervenute sono 1.415 per le scuole primarie e 1.631 per le scuole secondarie di primo grado. A questi si aggiungeranno, nelle prossime settimane, ulteriori iscritti fuori termine, come avviene fisiologicamente ogni anno.

L’Amministrazione comunale di Reggio Emilia, insieme al dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale e ai dirigenti dei 12 Istituti comprensivi cittadini, ha elaborato i dati pervenuti dalle domande online, analizzando le richieste e le conseguenti distribuzioni della domanda di servizio scolastico, anche in vista delle risposte alle famiglie che le scuole hanno iniziato ad inviare, in modalità telematica, a partire dal 5 febbraio.

Il calo della popolazione scolastica, già in atto da alcuni anni nella fascia 3/6 anni, si conferma per il quarto anno consecutivo anche alla scuola primaria (dall’anno scolastico 2017-2018 la scuola primaria reggiana ha perso nel suo complesso circa 450 alunni). La scuola secondaria di primo grado osserva invece nello stesso arco temporale una stabilità nel numero dei frequentanti (con un saldo positivo di sole 4 unità).

Rispetto alle iscrizioni per il prossimo anno scolastico i dati emersi riguardano, nella scuola primaria, una contrazione della domanda di servizio scolastico a 27 ore (tempo normale), mentre continua l’aumento di domande per il tempo pieno (40 ore settimanali).

Anche in considerazione di un’ancora scarsa diffusione di questo modello scolastico nel nostro territorio (il 44,8% dei bambini frequenta questo modello di scuola a differenza, ad esempio, di Modena dove la percentuale supera storicamente l’80%), l’Amministrazione comunale è impegnata a dare risposta, per la parte di competenza, alle esigenze provenienti dalle famiglie e a sostenere l’azione dei dirigenti scolastici e dell’Ufficio territoriale, per attivare nei prossimi anni nuove esperienze di tempo pieno.

“Siamo davvero contenti dei risultati della richiesta, che è in continuo aumento e che restituisce una realtà sociale e lavorativa in aumento ed in crescita economica – afferma l’assessora all’Educazione, Raffaella Curioni – Come Amministrazione comunale continueremo a sostenere, anche attraverso il servizio Officina educativa, le esperienze dei servizi educativi pomeridiani che, integrando l’offerta formativa delle varie scuole, possano fungere da risposta essenziale per i bambini e i ragazzi e per le necessità di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro delle famiglie”.

“L’Ufficio scolastico di Ambito territoriale, nel condividere l’esigenza di rispondere ad una domanda crescente da parte dell’utenza – dice Paolo Bernardi, dirigente dell’Ufficio scolastico regionale Emilia-Romagna Ufficio XI-Ambito territoriale di Reggio Emilia – ha da parte sua messo in evidenza la necessità di muoversi all’interno delle disponibilità di organico, che verranno assegnate dal Ministero”.

Le scuole Marconi e Dallaglio non formeranno la prima classe e diversi altri plessi scolastici in particolare nel forese ovest ed est hanno numeri di iscritti che faticano a raggiungere i parametri previsti dalle norme, anche se l’Ufficio scolastico territoriale sta valutando attentamente con i Dirigenti le diverse possibilità per consentire in ogni modo l’attivazione del servizio.

Il progetto “Scuola Diffusa”, basato sui patti educativi di comunità, ha consentito poi la riapertura delle scuole del territorio rispettando le indicazioni in tema di distanziamento e prevenzione da Covid-19, nel contempo rispettando il più possibile la composizione originaria dei gruppi-classe e garantendo la continuità didattica e di relazione fra gli studenti, e fra di loro e il corpo insegnante.

“Un progetto che ha trovato tutti d’accordo e che ha offerto nuove occasioni di dialogo e ricerca per una scuola di qualità – conclude l’assessora Curioni – L’intento preciso dell’Amministrazione comunale è garantire, anche per il prossimo anno scolastico, il reperimento di ulteriori sedi scolastiche, adeguate sotto il profilo della sicurezza e funzionalità per ospitare, in caso di ulteriore proroga delle misure di contrasto alla diffusione del Covid-19, classi in esubero rispetto alle capienze delle sedi scolastiche tradizionali”.