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Nove punti vaccinali principali, situati in sette comuni sparsi sul territorio provinciale modenese,  ai quali si aggiungeranno altrettante sedi secondarie, tuttora allo studio. Sarà questa l’articolazione logistica della fase 2 del piano vaccinale anti Covid-19 predisposto dall’Ausl di Modena e presentato nel corso della Conferenza territoriale sociale e sanitaria della Provincia di Modena, presieduta da Gian Carlo Muzzarelli, sindaco di Modena, che si è riunita in video conferenza lunedì 1 febbraio, alla presenza delle autorità sanitarie e i sindaci.

Come ha illustrato Antonio Brambilla, direttore dell’Ausl di Modena, «il piano è tuttora in fase di definizione con la collaborazione di tutti i soggetti, grazie ai quali sono già state individuate le sedi principali, con l’impegno di prevedere altre sedi secondarie al fine di favorire l’accesso dei cittadini, un’impresa che tuttavia richiede un’organizzazione complessa in termini tecnici, di personale, sicurezza e conservazione di cui occorre tenere conto. Intanto siamo pronti per partire con la vaccinazione anche a domicilio degli over 80 anni, non appena ci sarà l’autorizzazione del comitato regionale».

Come ha ribadito Silvana Borsari, direttrice sanitaria dell’Ausl di Modena, «per ora sono state individuate le sedi principali per distretto, tenendo conto delle disponibilità dei vaccini e delle esigenze di carattere tecnico, ma in futuro, anche con l’arrivo di altre tipologie di vaccino, questa rete sarà ampliata».

Dopo aver giudicato positivamente lo svolgimento dell’organizzazione della prima fase vaccinale, Muzzarelli ha sottolineato la necessità di «tenere alta la guardia, continuando a rispettare le norme anticontagio, soprattutto dopo l’avvio della zona gialla, che non deve significare un allentamento delle precauzioni».

Durante la Conferenza sanitaria è emersa una sostanziale condivisione da parte dei sindaci delle linee del piano vaccinale; nel corso della discussione, inoltre, diversi amministratori hanno espresso la preoccupazione sulle difficoltà emerse nelle sostituzioni dei medici di famiglia, un tema che ha assicurato Muzzarelli, sarà affrontato nello specifico in una prossima Conferenza.

Il piano dell’Ausl di Modena, illustrato ai sindaci nella Conferenza territoriale sociale e sanitaria, prevede punti vaccinali principali che potranno essere integrati con altri punti secondari a seconda delle specifiche esigenze dei territori, allo scopo di favorire un accesso il più agevole possibile.

A Modena le sedi principali saranno due: la prima nell’hangar 3 della caserma Setti nell’ex area dell’Aereonautica militare e a Baggiovara; allo studio un altro punto secondario al  centro prelievi del supermercato la Rotonda.

Pavullo prevista una sede principale al centro prelievi, con sedi secondarie in fase di valutazione, tra cui quelle a Fanano e nell’alto Frignano.

A Vignola la sede principale sarà all’oratorio della chiesa di Brodano, nel distretto di Sassuolo la sede sarà a Fiorano con lo studio avviato di sedi secondarie a Montefiorino, Palagano e Frassinoro.

A Castelfranco Emilia la sede principale sarà allestita al palazzetto dello sport, mentre a Mirandola saranno due: all’ex circolo Acquaragia nel centro abitato e Palaround di S. Felice sul Panaro.

A Carpi la sede principale sarà il centro prelievi di Carpi  con allo studio una sede secondaria a Fossoli.

In tutte le sedi sono stati fatti i sopralluoghi e si sta provvedendo dove necessario agli allestimenti e al cablaggio.

La discussione nella Conferenza sanitaria è stata l’occasione per fare il punto sulla situazione della sanità nel territorio provinciale.

Alberto Bellelli, sindaco di Carpi, ha introdotto il tema della necessità di una riorganizzazione dei medici di famiglia, ripreso in pratica da tutti i sindaci, tra cui  Luca Prandini, sindaco di Concordia, anche per favorire la campagna vaccinale.

Corrado Ferroni, sindaco di Pievepelago, ha ribadito che il Covid ha posto «in modo drammatico la necessità di potenziare la sanità territoriale, soprattutto in montagna», sollecitazione condivisa da Giovanni Battista Pasini, sindaco di Lama Mocogno, che ha chiesto un ampliamento del numero delle sedi vaccinali per favorire l’accesso dei cittadini, e da Maurizio Paladini, sindaco di Montefiorino

Anche Maria Costi, sindaca di Formigine,  ha sottolineato l’individuazione condivisa delle sedi che in futuro potranno essere incrementate, mentre Alberta Bulgarelli, assessora alla Sanità di S.Possidonio,  ha manifestato la disponibilità a ospitare in futuro un centro vaccinale.

Maurizia Rebecchi, sindaca di Ravarino, ha chiesto un ulteriore sforzo per il distretto di Castelfranco Emilia con un secondo punto vaccinale «a servizio della zona che ha problemi di collegamento», richiesta sostenuta da Angelo Giovannini, sindaco di Bomporto.

Analoga sollecitazione è arrivata da Emilia Muratori, sindaca di Vignola, e da Gianfranco Tanari, sindaco di Zocca, per UN punto vaccinale aggiuntivo a servizio del territorio dell’Appennino della valle del Panaro.

Gian Domenico Tomei, presidente della Provincia e sindaco di Polinago, ha giudicato positivamente il percorso avviato sui vaccini, mentre Francesco Menani, sindaco di Sassuolo, ha espresso soddisfazione sulla gestione attuale della pandemia.