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Una buona notizia per il mondo della scuola, soprattutto per le strutture più piccole: è stato portato a 500, e a 300 in caso di complessi situati nei comuni montani, il numero di studenti iscritti per avere diritto all’assegnazione del dirigente scolastico e del direttore dei servizi generali e amministrativi.

La modifica alla normativa nazionale, introdotta con la Legge di bilancio e già pubblicata in Gazzetta Ufficiale, permette di tirare un sospiro di sollievo anche in Emilia-Romagna, dove alcune scuole delle aree montane – tra cui quelle nei comuni di Bedonia (Parma) e Pennabilli (Rimini) – correvano il rischio di perdere nuovamente queste figure fondamentali e di vederle sostituite con dirigenti scolastici reggenti, incaricati presso altre istituzioni. Dal prossimo anno scolastico (2021/2022) potranno, infatti, superando la quota di 300 alunni, richiedere quanto tolto nell’anno in corso.

Un risultato ottenuto anche grazie all’impegno della Regione, delle Amministrazioni comunali e delle stesse scuole, da mesi impegnate con il Governo per ottenere questa modifica.

“Siamo soddisfatte perché, anche grazie a un proficuo lavoro di squadra svolto sul territorio, è stato raggiunto un risultato molto importante per le nostre comunità appenniniche- sottolineano le assessore regionali alla Scuola, Paola Salomoni, e alla Montagna, Barbara Lori-. Era una battaglia giusta, perché è giusto che le leggi vengano fatte non solo sulla base dei numeri, ma delle esigenze e delle peculiarità dei territori, soprattutto quando si parla di aree, come quelle montane, rispetto alle quali l’impegno di questa Regione per evitarne lo spopolamento e rafforzarne i servizi è massimo. Ci auguriamo vivamente- concludono Salomoni e Lori- che le soglie minime introdotte sul numero di alunni vengano mantenute anche per i prossimi anni”.

La precedente normativa prevedeva ‘l’acquisizione e il mantenimento della personalità giuridica’, con la conseguente assegnazione di un dirigente scolastico e di un direttore dei servizi generali e amministrativi, per gli istituti di istruzione con popolazione scolastica di almeno 600 unità, ridotto fino a 400 per le istituzioni site nelle piccole isole, nei comuni montani e nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche. Con il cambiamento introdotto, per l’anno 2021/2022 si passa a 500 unità, che vengono ridotte a 300, appunto, per le scuole situate nelle piccole isole, nei comuni montani (è il caso dell’Emilia-Romagna) o nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche.