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In Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena, Hub Covid, coerentemente con le esigenze di ricovero di pazienti COVID positivi, sono 205 i posti attivi Covid in degenza ordinaria di cui 141 al Policlinico e 64 all’Ospedale Civile e 72 tra intensiva/semintensiva, di cui 42 al Policlinico e 30 all’Ospedale Civile.

Ad oggi, il numero dei ricoveri Covid è di 206. Di questi, 155 ordinari in degenza ordinaria (109 al Policlinico e 46 all’Ospedale Civile), 51 tra intensiva e semintensiva (30 al Policlinico e 21 all’Ospedale Civile di Baggiovara).

 

Neurologia e Neuroradiologia

Il prof. Stefano Meletti (a sinistra), direttore della Neurologia dell’Ospedale Civile ha sottolineato come anche la sua struttura abbia dovuto adattarsi alla realtà della pandemia, modificando i percorsi (in urgenza e non) per garantire gli accessi alle cure nella massima sicurezza. I ricoveri sono rimasti sostanzialmente gli stessi, c’è stato un leggero calo delle attività diagnostiche in parte compensato da percorsi di telemedicina che in futuro saranno da implementare perché costituiscono un importante strumento di diagnosi. Per alcune patologie acute tempo dipendenti come lo stroke, l’attività è addirittura aumentata. Il prof. Meletti ha poi ricordato come uno dei sintomi più tipici del COVID 19, la perdita di gusto e olfatto, abbiano origine neurologica, mentre non esistono al momento evidenze di un’infezione del virus sul sistema nervoso centrale. Piuttosto, vi sono evidenze sul fatto che la risposta immunitaria al virus provochi encefaliti o patologie infiammatorie. “Sappiamo che la risposta immunitari al virus induce un aumento dell’infiammazione e della coagulazione che può favorire l’insorgenza di eventi ischemici. Questo aspetto è stato studiato soprattutto durante la seconda ondata, dove anche a Modena abbiamo osservato diversi casi di persone con COVID19 che hanno sviluppato patologie ischemiche. Infine, la sensazione è che negli ultimi mesi i cittadini abbiano meno paura a recarsi in ospedale, grazie anche ai percorsi che sono stati messi in atto per garantire a tutti un accesso sicuro”.

Il dottor Stefano Vallone (a destra), Direttore della Neuroradiologia dell’Ospedale Civile ha sottolineato come la necessità di sanificare le apparecchiature da un utilizzo all’altro, oltre che la necessità di creare percorsi separati tra pazienti COVID e non COVID abbia rallentato l’attività, considerando che per quanto riguarda le urgenze, i pazienti non possono attendere la verifica della positività o meno al virus. “Siamo comunque riusciti a mantenere stabile il numero di pazienti gestiti grazie a una gestione di rete. Abbiamo infatti gestito col territorio gli esami sui pazienti esterni, cercando di garantire di eseguire a Baggiovara le urgenze e le procedure più complesse. Per quanto riguarda l’attività di diagnostica interventistica, l’attività non si è ridotta ma è addirittura implementata, salvavita su patologie cerebrali. Con oltre 200 procedure, nel 2020 siamo stati il primo centro in Italia come trombectomia”. Infine, il dottor Vallone ha confermato che i cittadini possono stare tranquilli: “I percorsi sono scuri”.

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nella foto (per esigenze modificata) Meletti-Vallone