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Il Segretario Generale della CST UIL di Modena e Reggio Emilia Luigi Tollari interviene a proposito dell’attuale situazione e delle polemiche sorte tra stato e regioni sui diversi colori della pandemia e le restrizioni adottate.

“Come abbiamo avuto più volte occasione di sottolineare, l’operato dei medici, del personale infermieristico e di chi è addetto alle pulizie e sanificazioni degli istituti di cura, merita ogni attenzione e priorità. L’abbiamo segnalato non solo dal punta di vista economico, rispetto all’ennesimo vergognoso rinvio del loro contratto, ma dal punto di vista della salute pubblica, della loro tutela, del loro essere costantemente in prima linea e da mesi impegnati al contrasto degli effetti più letali di questo virus.

Troviamo  pertanto non appropriate le esasperate rivendicazioni di aree produttive e commerciali, importanti sì per l’economia, ma purtroppo più impattanti sui rischi di diffusione del contrasto. Sulla scuola abbiamo sempre auspicato una soluzione che tenesse conto di didattica in presenza, ma con un sistema di trasporto rafforzato nei numeri delle corse e con meno carico a bordo. Non ci sembrano evidenti passi avanti, ma approfondiremo il tema e la possibilità di aprire le scuole anche alle ultime classi delle superiori.

E’ per altro curioso un mondo in cui ci si lamenta per i soldi che mancano e poi si impazzisce se la tradizionale settimana bianca natalizia dovrà essere rinviata a tempi migliori. Agli operatori del settore dovranno essere garantiti ammortizzatori sociali che riguarderanno tutte le categorie: lavoratori autonomi, parasubordinati e dipendenti. La perdita della stagione o di parte di essa dovrà essere recuperata. Troverei possibile che sul fronte dei locali pubblici si possa tornare ad una situazione di prudente apertura escludendo fin d’ora i locali che, per loro stessa ammissione, affermano di non essere in grado di controllare gli assembramenti come abbiamo visto questa estate e settembre.

Noi come sindacato siamo assolutamente a favore dei sostegni messi in campo e se possibile vanno anche migliorati, ma se pensiamo al turismo, in particolare nelle città d’arte, alla ristorazione, falcidiata dall’attuale blocco e che per mesi ha dovuto fare e dovrà fare i conti con i tanti smart working, la chiusura dei cinema, teatri e spettacoli di ogni genere, i musei, le attività sportive e le palestre, la lista è sicuramente lunga.

Ora gli esperti ci dicono che il picco della pandemia dovrebbe essere toccato in questa settimana. Gli oltre 800 morti di ieri stanno a testimoniare che se si vede un calo modesto nei contagi non è certo il caso di abbassare la guardia né di vanificare, con scelte affrettate e scellerate, i sacrifici fatti finora”.