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Per assicurarsi l’impunità si è avvalso dell’utilizzo di un utenza telefonica e una carta prepagata fittiziamente intestate a due sue complici, mentre ha portato a compimento la truffa grazie a un sito di annunci dove si è insidiato trattando la vendita di IPhone che però non spediva. Le indagini dei carabinieri della stazione di Guastalla hanno tuttavia consentito di identificare il truffatore e le sue due complici, finiti nei guai. Con l’accusa di concorso in truffa i carabinieri della stazione di Guastalla hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia un 30enne e le sue due complici di 28 e 48 anni, tutti residenti in provincia di Roma.

La vittima, un 22enne residente a Guastalla con l’intento acquistare un iPhone navigando online ha risposto ad un’inserzione pubblicata su un noto sito di annunci trattando l’acquisto dell’ smartphone della Apple che acquistava per un importo di 800 euro. Dopo aver concordato modalità di pagamento e spedizione dell’oggetto acquistato, ha provveduto a versare il dovuto nella postepay ottenendo per contro il codice di tracciamento della spedizione eseguita a detta del falso venditore per il tramite di una nota società di corrieri. Con il passare dei giorni non vedendosi recapitarsi l’oggetto il ragazzo, non riuscendo più a contattare il venditore che nel frattempo l’aveva bloccato, ha chiamato la società di spedizioni apprendendo che il codice in suo possesso era falso e non corrispondente ad alcuna spedizione. Materializzato di essere rimasto vittima di una truffa, il 22enne si è quindi presentato ai carabinieri della stazione di Guastalla formalizzando la denuncia.

Dopo una serie di riscontri tra il numero di telefono associato all’inserzione e la carta prepagata dove erano confluiti i soldi, i carabinieri catalizzavano le attenzioni investigative sull’odierno indagato e sulle due donne nei cui confronti dei quali i carabinieri acquisivano una serie di incontrovertibili elementi di responsabilità in ordine al reato di concorso in truffa per la cui ipotesi venivano quindi denunciati.