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Foto di Alexandra_Koch da Pixabay

Le prefetture hanno adottato i documenti operativi all’esito dei lavori dei tavoli di coordinamento scuola-trasporti istituiti in tutte le province in vista della ripresa, dal 7 gennaio, dell’attività didattica in presenza“. Lo annuncia in una nota il Viminale, spiegando che “i prefetti hanno tenuto conto anche dell’ordinanza del ministro della Salute del 24 dicembre 2020 che limitatamente al periodo 7-15 gennaio riduce la presenza in classe al 50%”.

La ministra dell’Istruzione, Azzolina, ha espresso “grande soddisfazione per il risultato raggiunto” commentando il via libera alla ripresa delle scuola in presenza il 7 gennaio.

I documenti operativi prefettizi hanno concordato, con i partecipanti ai Tavoli di coordinamento, le soluzioni più appropriate, territorio per territorio, con l’obiettivo fissato dal d.P.C.M. del 3 dicembre 2020, del rientro in presenza del 75 per cento della popolazione studentesca. Con particolare riferimento al comparto scolastico, le soluzioni, calibrate anche in modo variabile, prevedono: la differenziazione degli orari di ingresso e di uscita dagli Istituti scolastici, articolata in due fasce (prevalentemente 8-14/10-16); la flessibilità in entrata (ad esempio, 7,45-8,00; 9,30-9,45); l’articolazione delle attività didattiche in 6 giorni, con frequenza il sabato, a turno; la riduzione a 45/50 minuti dell’ “ora scolastica” e, quindi, delle singole lezioni. Per quanto concerne il comparto trasporti, sono state messe a disposizione le risorse finanziarie destinate a coprire i costi dei servizi aggiuntivi per potenziare, in modo corrispondente alla predetta percentuale del 75 per cento, il sistema dei trasporti in termini di mezzi e di kilometri percorsi (oltre 300 milioni di euro). Anche sulla base dell’Intesa, sancita il 23 dicembre scorso in Conferenza Unificata, sul Documento di “Linee guida per garantire il corretto svolgimento dell’anno scolastico 2020-2021”, i documenti operativi prefettizi costituiranno la “certificazione dei servizi aggiuntivi necessari e ammissibili al finanziamento” da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.

Le soluzioni prospettate ai tavoli di coordinamento sono state riesaminate per dare attuazione all’ordinanza del Ministro della salute del 24 dicembre, che, limitatamente al periodo dal 7 gennaio al 15 gennaio 2021, ha ridotto l’obiettivo del rientro dell’attività didattica in presenza al 50 per cento. In particolare, è stata confermata la soluzione prescelta di differenziare gli orari di ingresso e di uscita degli istituti scolastici interessati nelle regioni Abruzzo, Calabria, Campania (ad eccezione della provincia di Benevento che ha riportato l’ingresso su un unico turno), Friuli Venezia Giulia (ad eccezione della provincia di Gorizia che ha riportato l’ingresso su un unico turno), Lazio, Liguria, Lombardia, Puglia, Toscana (ad eccezione della provincia di Lucca che già prevedeva esclusivamente una flessibilità in entrata). Per quanto riguarda il potenziamento del sistema di trasporto pubblico locale, nelle predette Regioni, i servizi aggiuntivi previsti dai documenti prefettizi, parametrati al 75 per cento della popolazione studentesca interessata, saranno comunque operativi a partire dal 7 gennaio; ciò anche tenuto conto che la finestra temporale prevista dall’Ordinanza è considerata anche dalle Regioni un periodo utile per valutare l’impatto delle misure adottate (cosiddetto “stress test”).

Hanno confermato l’organizzazione scolastica sulla base di un unico turno di ingresso le regioni Basilicata, Emilia Romagna, Molise, Sardegna (ad eccezione della provincia di Cagliari che, solo per i licei, mantiene il doppio turno di ingresso) e Veneto (ad eccezione della provincia Treviso, che ha confermato la scelta dei turni di ingresso del doppio turno di ingresso e uscita). Anche per queste Regioni i servizi aggiuntivi verranno dispiegati secondo le indicazioni contenute nei documenti operativi, salvo lievi riduzioni che potranno essere concordate con i rappresentanti del comparto regionale del trasporto.

Nelle regioni Marche, Piemonte, Sicilia e Umbria. ove era stata prevista, sulla base del documento operativo prefettizio, la differenziazione degli orari di ingresso e di uscita, la componente scolastica ha optato per riportare temporaneamente l’ingresso su unico turno, tenuto conto che la percentuale precedentemente prevista per il primo dei due turni di ingresso già corrispondeva al 50% della popolazione studentesca interessata. Anche per queste Regioni i servizi aggiuntivi verranno dispiegati secondo le indicazioni contenute nei documenti operativi prefettizi, salvo lievi riduzioni che potranno essere concordate con i rappresentanti del comparto regionale del trasporto.

Anche in ragione della specialità di natura costituzionale, nelle province autonome di Trento e Bolzano sono state fissate autonome modalità di ripresa dell’attività scolastica in presenza, che tuttavia non presentano criticità sul piano del raccordo tra i comparti interessati.