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I Finanzieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia hanno eseguito quattro controlli fiscali per ricondurre a tassazione gli illeciti guadagni nel tempo accumulati da altrettanti soggetti dediti alle frodi fiscali e alle truffe.

Gli sviluppi tributari in questione rappresentano l’epilogo di precedenti indagini di polizia giudiziaria condotte dai militari del Gruppo di Reggio Emilia, sotto la direzione della Procura delle Repubblica presso il locale Tribunale.
Gli investigatori hanno ricostruito, in particolare, la “carriera” di un truffatore seriale, attivo nel settore finanziario, che è stato in grado di sottrarre ai propri clienti oltre 450 mila euro, negli anni dal 2014 al 2017.
Si tratta di somme che erano state affidate, con finalità d’investimento, al professionista in questione, già iscritto nell’Albo unico dei Consulenti Finanziari, il quale le ha poi distratte, destinandole a scopi personali.
Al termine del controllo fiscale, il soggetto, già segnalato all’Autorità Giudiziaria per il reato di truffa, è stato, altresì, deferito alla Procura della Repubblica per aver omesso la presentazione delle dichiarazioni annuali, ai fini delle imposte dirette, in violazione dell’art. 5 D.Lgs. 74/2000, che prevede la reclusione sino a cinque anni.
Le ulteriori attività di carattere tributario svolte dalla Fiamme Gialle di Reggio Emilia hanno consentito di segnalare all’Agenzia delle Entrate, per la successiva tassazione, i proventi illeciti realizzati da tre soggetti, operanti nel settore dell’edilizia, ritenuti responsabili del reato di frode fiscale.
In dettaglio, nel corso delle pregresse investigazioni di polizia giudiziaria, è stato possibile individuare un significativo fenomeno di false fatturazioni per operazioni oggettivamente inesistenti, quantificate in oltre 3,6 milioni di euro, con un’imposta evasa superiore a 1,3 milioni di euro.
In capo agli emittenti delle fatture fittizie sono stati ricostruiti illeciti guadagni per oltre 430 mila euro, con ulteriori imposte dovute al Fisco per quasi 130 mila euro.
La tassazione sui proventi illeciti si conferma uno strumento utilissimo per contrastare i fenomeni criminali di illegale arricchimento e l’odierna operazione della Guardia di Finanza rappresenta una risposta concreta alla crescente domanda di giustizia fiscale.