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Quattro progetti di ricerca dell’Azienda USL-IRCCS di Reggio Emilia hanno ottenuto il finanziamento nell’ambito del Bando di Ricerca Finalizzata 2019 del Ministero della Salute. In due di essi Reggio Emilia figura come capofila, negli altri due è unità operativa aggregata. I progetti, tutti di durata triennale, porteranno a Reggio Emilia oltre un milione di euro di finanziamenti. Il bando per la Ricerca Finalizzata è uno dei principali strumenti attraverso i quali il Ministero alimenta la ricerca degli IRCCS (Istituti di Ricovero e Cura a carattere scientifico) e di altri destinatari istituzionali quali, ad esempio, le Regioni e gli Istituti Zooprofilattici.

I due progetti capofila sono stati entrambi presentati dalla Struttura di Reumatologia. Il primo è guidato da Carlo Salvarani, Direttore della Struttura e Professore Ordinario all’Università di Modena e Reggio Emilia, e ha l’obiettivo di sviluppare farmaci innovativi per il trattamento dell’artrite reumatoide, la più comune delle artropatie infiammatorie, che colpisce le articolazioni e che può portare, se non adeguatamente trattata, a un grave danno articolare con deformità e compromissione della qualità della vita, delle capacità lavorative e delle attività sociali dei malati. Circa il 30% dei pazienti non risponde efficacemente ai farmaci antireumatici attualmente disponibili e tali pazienti rappresentano un’ importante sfida terapeutica. L’obiettivo dello studio è valutare in particolare gli effetti dell’uso di cellule staminali della polpa dentale, che potrebbero essere la base per nuovi farmaci. Il progetto ha ricevuto un finanziamento di 450mila euro, di cui 360mila destinati all’Ausl-IRCCS e prevede il coinvolgimento come unità operative del Laboratorio di Autoimmunità, Allergologia e Biotecnologie Innovative dell’Ausl-IRCCS, e del Laboratorio di Istologia ed Embriologia, Dipartimento Chirurgico, Medico, Odontoiatrico e di Scienze Morfologiche dell’Università di Modena e Reggio Emilia.

Il secondo progetto, sempre condotto dalla Reumatologia, è stato presentato nella sezione riservata ai Giovani Ricercatori dal dottor Francesco Muratore e riguarda invece la diagnosi e la valutazione dell’attività di malattia nelle vasculiti dei grandi vasi, malattie infiammatorie croniche immuno-mediate che interessano i vasi arteriosi di grosso e medio calibro. I risultati dello studio potrebbero fornire nuovi strumenti per la diagnosi, il trattamento e il follow-up dei pazienti. Il progetto ha ricevuto un finanziamento di 450mila euro, di cui 330mila destinati all’Ausl-IRCCS, e coinvolge come unità operative il Laboratorio di Autoimmunità, Allergologia e Biotecnologie Innovative e la Struttura di Reumatologia dell’Università di Modena e Reggio Emilia.

Il terzo progetto vede come capofila l’Istituto Nazionale Tumori Pascale di Napoli, con la partecipazione del dottor Carmine Pinto, Direttore dell’Oncologia di Reggio Emilia, come responsabile di unità operativa. Il progetto riguarda il carcinoma colonrettale metastatico e indaga, in particolare, le alterazioni genetiche che causano la resistenza in alcuni pazienti ai trattamenti con anticorpi monoclonali. I risultati dello studio potrebbero fornire informazioni decisive per migliorare il trattamento personalizzato dei pazienti. Lo studio ha ricevuto un finanziamento di 448mila euro, di cui 50mila destinati all’Ausl-IRCCS di Reggio Emilia.

Il quarto progetto riguarda la paralisi cerebrale infantile di tipo diplegico e in particolare l’utilizzo di una nuova tecnica riabilitativa, denominata Action Observation Training, per migliorare la funzionalità degli arti superiori. Il progetto prevede lo sviluppo di uno studio clinico randomizzato per confrontare l’approccio innovativo con le cure standard, al fine di valutarne l’efficacia. Il progetto è guidato dalla Fondazione Stella Maris di Pisa, con la collaborazione del professor Adriano Ferrari e dell’Unità Disabilità Gravi dell’Età Evolutiva dell’Ausl-IRCCS, con un finanziamento complessivo di 450mila euro, di cui 140mila destinati a Reggio Emilia.

“Il risultato ottenuto nel Bando di Ricerca Finalizzata 2019 è ottimo perché dimostra che siamo in grado di proporre e condurre progetti di ricerca innovativi non solo in campo oncologico, ma anche in tanti altri ambiti – sottolinea Massimo Costantini, Direttore Scientifico dell’IRCCS – . Reggio Emilia comincia a essere una realtà attrattiva per i giovani ricercatori, medici e professionisti sanitari che vogliono fare ricerca”.