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L’escamotage truffaldino era sempre lo stesso: inserzioni esca sui siti di annunci dove venivano affittate case al mare che poi non venivano occupate dagli affittuari interessati che rimanevano truffati. Gli introiti delle truffe indirizzati a due carte prepagate intestate a due complici compiacenti, venivano poi riciclati attraverso immediati prelievi o mediante la ricarica di altre carte prepagate intestate sempre a persone compiacenti. In questo modo decine di malcapitati sono stati raggirati dalla banda, che ha introitato diverse migliaia di euro grazie alle caparre per affitti fantasma di case al mare.

A scoprirlo i carabinieri della stazione di San Polo d’Enza che, al termine di una complessa attività investigativa anche di natura telematica, hanno denunciato alla competente Procura della Repubblica un 47enne e u 32enne napoletani, chiamati a rispondere dei reati in concorso di truffa aggravata e riciclaggio commessi nell’intero territorio nazionale nel periodo tra giugno e agosto di quest’anno.

L’indagine dei militari di San Polo d’Enza è stata avviata alla fine del mese di luglio scorso, quando un 35enne di Canossa si presentava ai carabinieri sampolesi denunciando di aver subito una truffa. Aveva versato 350 euro in due distinti operazioni (una da 100 e l’altra da 250) nelle due carte di credito oggetto delle indagini per una settimana al mare in un appartamento di Riccione. Una volta versato il dovuto aveva notato lo stesso annuncio senza riuscire più a contattare il falso locatario sparito nel nulla.

Nell’immediatezza i carabinieri hanno avviato accertamenti sull’utenza con cui la vittima aveva trattenuto i rapporti, appurando che era intestata a una persona inesistente, proseguendo l’analisi dei movimenti delle carte prepagate dove erano finiti i soldi. Tale attività ha portato ad accertare introiti per diverse migliaia di euro, risultati provento di truffe ai danni di decine di persone in tutta Italia. Il danaro ricevuto veniva immediatamente riciclato attraverso prelievo ad opera dell’autore materiale delle truffe, che lo aveva in pronta disponibilità grazie alla compiacente attivazione delle stesse postepay da parte degli odierni indagati che in questo modo hanno consentito il riciclaggio dei proventi  su cui ora stanno indagando i carabinieri di San Polo d’Enza che dopo le prime due denunce stanno cercando di risalire al truffatore.