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Ricercato da ottobre perché colpito da un ordine di custodia cautelare in carcere era riuscito a fuggire all’arresto qualche giorno fa forzando un posto di blocco dei carabinieri. Inseguito e tallonato dai militari di Novellara si era dato alla fuga a piedi dopo aver abbandonato l’auto a Bagnolo in Piano dove era stata rinvenuta e sequestrata. L’altra sera i carabinieri di Novellara, supportati dai colleghi di Cadelbosco Sopra e del nucleo operativo della compagnia di Guastalla, hanno posto fine alla fuga del ricercato 31enne A.E. , in Italia senza fissa dimora.

Localizzato alla guida di una Fiat Punto ha cercato ancora una volta di fuggire ai carabinieri non riuscendo nell’intento. Raggiunto e fermato, pur di assicurarsi la fuga, ha usato violenza contro gli operanti strattonati e trascinati nel fossato adiacente la strada, posta al confine tra i comuni di Novellara e Bagnolo in Piano, tanto da finire tutti a terra.

Ha quindi continuato a dimenarsi e scalciare i carabinieri che per bloccarlo hanno dovuto far ricorso allo spray urticante in dotazione. Una volta assicurato con le manette non ha voluto fornire i codici di sblocco dei due cellulari in suo possesso per evitare di essere sottoposti a controlli speditivi, ha rifiutato di fornire il domicilio per non essere perquisito e soprattutto era per l’ennesima volta alla guida di un’autovettura sebbene sprovvisto di patente di guida, in quanto mai conseguita, tanto che gli è stata contestata la reiterazione della recidiva di guida senza patente.

Condotto in caserma i carabinieri  hanno quindi proceduto a dare esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa lo scorso mese di ottobre  dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia pendente a suo carico in quanto da mesi si era dato alla macchia. E’ così finito in carcere il 31enne, noto ai carabinieri come il pusher della bassa, che da almeno il 2017 tra Bagnolo in Piano e Novellara era dedito ad un importante attività di spaccio di cocaina, hascisc e marjuana a favore di numerosi giovani e meno giovani reggiani. A rivelarlo sono state le indagini dei carabinieri di Novellara che oltre a ricostruire un triennio di spaccio, intensificato a cavallo tra le festività di Natale e dello scorso  anno, hanno documentato oltre 500 cessioni di stupefacenti identificando una quindicina di suoi clienti che peraltro hanno confermato le risultanze d’indagine.

Per questo la Procura reggiana, concordando con le risultanze investigative dei carabinieri di Novellara, aveva richiesto lo scorso mese di settembre un provvedimento  restrittivo di natura cautelare ravvisando a suo carico il reato continuato di spaccio di stupefacenti che il GIP del Tribunale di Reggio Emilia, accogliendo le richieste emetteva il successivo mese di ottobre. Il provvedimento restrittivo non era stato eseguito in quanto il destinatario si era reso irreperibile.