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Dall’Albania aveva organizzato un’ ingente importazione di stupefacente in Italia, affidando il compito di trasportare almeno parte dello stupefacente ad un italiano, domiciliato ad Andria. Questa l’imputazione provvisoria per la quale è stato fermato, a Treviso su provvedimento della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia presso il Tribunale di Bologna, un cittadino albanese di 39 anni. Il fermato, stabilmente residente in Albania, era oggetto dell’attenzione investigativa della Polizia di Stato di Reggio Emilia che, su mandato della DDA, lo aveva costantemente monitorato anche mentre si trovava in Albania.

Propria dall’Albania, sulla scorta di alcune conversazioni intercorse con un italiano, la Squadra Mobile di Reggio Emilia scopre che i due stavano importando un ingente quantitativo di sostanza stupefacente. L’italiano, lasciata l’Albania dove aveva preso accordi diretti con il complice, si è recato in Emilia, una prima volta probabilmente per una verifica di un campione e poi, una seconda volta, con due minori, a luglio quando per alcuni giorni veniva costantemente monitorato dalla Squadra Mobile di Reggio Emilia.

I pedinamenti davano riscontro alla ipotesi investigativa, poiché fermato dalla Polizia Stradale di Modena mentre in autostrada stava facendo rientro in Puglia, venivano rinvenuti nel bagagliaio dell’autodel “corriere” 32,7 Kg di sostanza stupefacente tipo marijuana di varia qualità.

Nei mesi successivi, pazientemente, la Squadra Mobile di Reggio Emilia ha monitorato l’organizzatore dell’importazione, fino alla scorsa settimana quando gli investigatori apprendevano che l’uomo aveva fatto ingresso in Italia dove avrebbe soggiornato per alcuni giorni.

Sulla scorta del grave quadro indiziario, il P.M. della DDA titolare del fascicolo, emetteva un decreto di fermo che veniva eseguito a Treviso.

L’Autorità Giudiziaria trevigiana, dopo avere convalidato il fermo, ha disposto la misura custodiale carceraria per il fermato e la trasmissione degli atti presso l’Autorità di Modena nel cui circondario era stato sequestrato il carico di stupefacente.