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Potrebbero presto avere un nome i due malviventi appiedati e messi in fuga la scorsa notte dai carabinieri della stazione di Toano, che li hanno intercettati di rientro dopo un raid furtivo consumato in alcune aziende del comune di Montefiorino dove hanno sottratto vario materiale (martelli pneumatici, trapani, pneumatici, olio per auto ma anche bibite e sigarette da distributori automatici) per un controvalore di oltre 10.000 euro.

Ne sono certi i Carabinieri di Toano che hanno tra le mani l’auto, una Peugeot 2008 rubata a Baiso lo scorso 5 novembre, carica di tutta la refurtiva. Un rinvenimento “fruttuoso” sia sotto l’aspetto economico, alla luce del valore dell’auto e della refurtiva recuperata, che sotto quello investigativo. L’auto e la refurtiva, prima di essere restituita ai derubati, sono stati sottoposti a rilievi finalizzati all’esaltazione delle impronte digitali che verranno inviate al RIS di Parma per le indagini di comparazione con i soggetti pregiudicati censiti in Banca Dati.

Nelle more che le indagini dei militari toanesi facciano piena luce al riguardo l’identificazione dei ladri datisi alla fuga, il dato oggettivo e che l’attività di controllo del territorio l’altra notte ha per certi aspetti mandato a monte il disegno criminale dei due malviventi.

I due intercettati nella frazione Quara del comune di Toano dalla pattuglia dei carabinieri del paese si sono dati alla fuga originando un inseguimento al cardiopalma protrattosi per una decina di chilometri sino a quando, imboccata una strada chiusa in località Vogno di Toano i due malviventi hanno optato per abbandonare l’auto e la refurtiva per darsi alla fuga a piedi per i boschi riuscendo a dileguarsi tra la vegetazione, agevolati anche dal buio della notte.

L’ispezione all’interno dell’autovettura, risultata rubata, faceva comprendere i motivi della fuga in quanto risultava contenere svariato materiale poi risultata provento di 4/5 furti compiuti nel comune di Montefiorino. Nella zona con l’ausilio anche di altre pattuglie veniva scatenata una caccia all’uomo che consentiva di intercettare per una seconda volta i malviventi a bordo di una Suzuki Vitara, rubata poco prima a Vogno, che abbandonavano proseguendo la fuga a piedi. Anche su questa auto, prima di essere restituita al derubato, veniva eseguiti i rilievi per rilevare impronte digitali.