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“La violenza è violenza e basta, non ci dobbiamo più chiedere se lei se l’è cercata, sarebbe importante chiedersi perché lui l’ha potuto fare?”. È questa una delle domande su cui si sono interrogati i ragazzi che, nell’ambito del progetto ‘Wo-men. Insieme contro la violenza maschile sulle donne’, nel corso dell’estate hanno iniziato a lavorare sui temi della violenza di genere, sviluppando idee e pensieri alla base della campagna da oggi presente in città per sensibilizzare i cittadini sul tema e promuovere un cambiamento innanzitutto culturale.

Promosso dal Comune di Reggio Emilia – insieme a associazione Nondasola centro antiviolenza- Casa delle donne, cooperativa Papa Giovanni XXIII, cooperativa Il Giro del cielo, associazione Casa d’altri, Binario49 e Comune di Casina – e sostenuto dalla Regione Emilia Romagna, il progetto ‘Wo-men’ ha come obiettivo favorire una cultura  di rispetto delle diversità, della non discriminazione e della parità uomo-donna.

Per farlo mette in campo una serie di azioni finalizzate a non abbassare la guardia e, come suggerisce il titolo del progetto, parte dalla volontà di coinvolgere in maniera congiunta uomini e donne, in particolare delle giovani generazioni, in azioni prevenzione e contrasto della violenza.

“Questo progetto ha lo scopo di parlare non alle donne, ma agli uomini – dice l’assessore comunale alle Pari opportunità Annalisa Rabitti – La campagna stessa è stata pensata in collaborazione con un gruppo di giovani uomini che non vogliono essere complici di un pensiero dove la violenza maschile contro le donne viene ridotta a un gesto, una perdita di controllo, un problema individuale. La violenza maschile sulle donne è un problema collettivo a cui non possiamo rimanere indifferenti”.

Da oggi verranno affissi in città manifesti e cubi color magenta che riportano alcuni degli emoticon che utilizziamo quotidianamente con i messaggi degli smartphone, come pugno, bocca, cuore infranto, occhio. Questi sono alcuni dei simboli scelti dai 10 giovani uomini, tra i 20 e i 28 anni, che insieme all’associazione Nondasola hanno indagato cosa può esserci alla base di ogni violenza, per poi tradurlo in messaggi per i propri coetanei.

Manifesti e cubi magenta invaderanno la città per portare all’attenzione pubblica il tema. In modo simbolico verranno occupati luoghi pubblici per raccontare ciò che spesso accade nei luoghi privati, ossia nelle proprie case visto che la maggior parte delle violenze che gli uomini commettono nei confronti delle donne rientrano nelle relazioni di intimità. Al contempo il tema viene portato nel cuore della città per ribadire l’impegno che la politica intende mantenere al centro delle proprie agende.

Sotto ciascun simbolo posto sui cubi e sui manifesti, è collocato un QR code dal quale è possibile scaricare del materiale di approfondimento selezionato dai ragazzi stessi: citazioni di autori e autrici, riflessioni raccolte dalle parole che hanno condiviso nel corso degli incontri estivi e mini audio in cui sono registrati dialoghi fatti dai ragazzi. Le parole scelte invitano a parlare di uomini e di donne prima ancora che di violenza, con la consapevolezza che la responsabilità delle parole nello spazio pubblico incide sulla qualità delle nostre vite.

Non si tratta infatti di una campagna rivolta alle donne che potenzialmente vivono una situazione di violenza, ma di un’azione che si rivolge ai cittadini e alle cittadine della nostra comunità, ai ragazzi e alle ragazze con la speranza di invitare a riflettere sul proprio modo di essere maschi e femmine in relazione.

Il progetto Wo-men si articola in numerose azioni, alcune realizzate, altre in fase di progettazione che accompagneranno la città fino al 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza alle donne e proseguiranno nel corso del 2021.

Grazie alla collaborazione con la cooperativa Il Giro del cielo si sta lavorando alla formazione di educatori, scelti tra i partecipanti ai gruppi di lavoro estivi, per entrare nelle scuole insieme alle operatrici dell’associazione Nondasola e co-condurre laboratori di prevenzione e focus group.

Con la cooperativa Papa Giovanni XXIII e il neonato Servizio per uomini maltrattanti è stato realizzato un percorso formativo chiamato ‘Sguardi a confronto’, rivolto a professionisti del settore, che ha permesso di intrecciare le storie delle donne e degli uomini che si sono rivolti ai centri di aiuto e di integrarli con l’esperienza delle operatrici del Centro Antiviolenza dell’associazione Nondasola, e il confronto con assistenti sociali e psicologhe dei Poli territoriali. E’ inoltre prevista attività di aggiornamento e formazione per le istituzioni che compongono il Tavolo interistituzionale di contrasto alla violenza maschile contro le donne e, per continuare la finalità del prorogato di promuovere un cambiamento culturale, non mancheranno azioni rivolte al mondo della cultura per renderla sempre più un’alleata della cultura dei diritti. Saranno perciò realizzati momenti formativi che mettano insieme l’esperienza del centro Antiviolenza con quella di direttori artistici e dirigenti del mondo della cultura, così che si possano generare produzioni utili a sensibilizzare il pubblico sulla prevenzione e sul contrasto della violenza maschile sulle donne.

Il progetto Wo-men, finanziato con contributi della Regione Emilia Romagna, proseguirà  fino al 30 giugno 2021. Le diverse iniziative si sono svolte presso Binario49, il caffè letterario gestito dall’associazione Casa d’Altri che da anni è impegnata nella programmazione di eventi culturali finalizzati a promuovere inclusione, coesione e innovazione sociale. Grazie al coinvolgimento del Comune di Casina, alcune delle azioni saranno proposte anche nei territori della montagna.