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In seguito all’avvio del nuovo anno scolastico, nella fase di ripresa delle attività educative e didattiche in presenza, pur in un contesto di permanente emergenza sanitaria, l’Amministrazione comunale di Reggio Emilia si è posta come nuovo obiettivo quello di continuare a garantire percorsi educativi anche in orario extrascolastico per bambini e ragazzi della fascia 6-14 anni, con particolare attenzione alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro delle famiglie. Per questo, nei giorni scorsi è stato firmato un protocollo tra il Comune e nove diverse agenzie educative del territorio per definire gli indirizzi in materia di riprogettazione e gestione delle attività pomeridiane del doposcuola.

“Riteniamo fondamentale che il sistema dei servizi educativi assuma un ruolo decisivo soprattutto nel supporto alle famiglie e nelle azioni concertate con la comunità educativa – sottolinea l’assessore all’educazione Raffaella Curioni – Il documento rappresenta la concretizzazione di un lungo processo di confronto e condivisione fra vari attori ed è stato redatto in coerenza con quanto previsto dal Dpcm 24 ottobre 2020 e dalle altre normative generali in vigore per la prevenzione della diffusione del contagio da Covid-19, recependo le indicazioni tecniche provenienti dal Servizio di igiene pubblica dell’Unità sanitaria locale di Reggio Emilia che ha accompagnato e sostenuto tutte le fasi del progetto affinché fossero garantite la giusta accoglienza e la sicurezza. Un grande lavoro di territorio che completa il lungo percorso della riapertura della scuola. Pur in una difficile situazione sanitaria, confidiamo che le scuole del primo ciclo possano continuare in presenza e così i servizi educativi extra scolastici”.

CONDIVISIONE DEGLI OBIETTIVI – Il Protocollo, di cui è promotore l’Amministrazione comunale attraverso il servizio Officina educativa, è stato firmato da tutte le agenzie e gli operatori educativi che negli anni hanno garantito l’offerta dei servizi educativi pomeridiani e in particolare, oltre al Comune di Reggio Emilia, Cooperativa Reggiana Educatori, Cooperativa Accento, Consorzio Oscar Romero, Cooperativa San Giovanni Bosco, Cenacolo Francescano, Associazione culturale Cinqueminuti Aps, Filef – Odv, Giro del Cielo Scs, Accademia di quartiere Aps, ma è aperto a qualunque altra organizzazione, associazione o cooperativa che voglia aderire al progetto offrendo servizi pomeridiani extrascolastici. Il documento mira a definire linee guida, comportamenti e misure che agiscano in maniera virtuosa in un patto condiviso con le famiglie, individuando ruoli, azioni e responsabilità comuni a tutti i sottoscrittori, senza però rinunciare alla pluralità e alla ricchezza dell’offerta educativa che la città ha sempre saputo esprimere nei servizi del dopo scuola. In definitiva, si intende dare forma ad un sistema comune di requisiti e impegni trasversali per ogni sottoscrittore che comprenda anche le azioni di protezione dal rischio sanitario Covid 19 e le procedure da attuare in caso di sospetto contagio.

I CONTENUTI EDUCATIVI – Il protocollo territoriale pone al centro della riprogettazione i diritti dei bambini, nello specifico, i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza ad un’educazione aperta, inclusiva e di qualità. Pertanto, le oggettive limitazioni alla progettualità educativa di tanti soggetti che da anni promuovevano, in differenti forme e contesti, una rete di servizi pomeridiani capaci di raggiungere ogni anno circa 2000 famiglie, costituiscono una fonte di forte preoccupazione. Se poi si considera il quadro di forte privazione relazionale che i mesi del lockdown – e le attuali norme anti contagio – hanno imposto anche ai ragazzi in età scolare, è facile comprendere quanto difficile sia il compito e quanto ardua la sfida per i soggetti pubblici e privati che non si accontentano di riaprire ciò che la normativa consente ma cercano soluzioni pedagogiche per rispondere a desideri, ascoltare paure e aspettative dei bambini, dei ragazzi e delle loro famiglie. La risposta progettuale deve essere all’altezza di queste attese per vivere le restrizioni come opportunità, i vincoli come occasioni di crescita, la distanza come esplorazione. In questa ottica, le limitazioni spaziali, temporali e relazionali diventano, per bambini e adulti insieme, non solo costrizioni ma risorse progettuali, di ascolto e di apprendimento.

Chiunque aderisca a questo Protocollo deve impegnarsi ad offrire alle famiglie contesti accoglienti e sicuri, nei quali tutti i bambini possano apprendere nuove forme di relazione, curando in particolare gli aspetti informativi e comunicativi e la corresponsabilità educatori/famiglia.

L’ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI E DELLE PRESENZE – Fra le varie voci, il Protocollo dà indicazioni precise sull’organizzazione dei servizi educativi pomeridiani extrascolastici e sulla prevenzione sanitaria, a partire dalla prima accoglienza e dall’accoglienza giornaliera successiva al primo ingresso. Per esempio, si potranno accettare nella medesima giornata o nello stesso turno di attività di soli allievi frequentanti lo stesso plesso scolastico e il tempo massimo di permanenza giornaliero di un bambino in un servizio pomeridiano non può essere superiore a 3 ore. Inoltre, il rapporto tra educatori e utenti iscritti non potrà essere superiore ad 1:15 (1 educatore ogni 15 bambini) e i bambini in nessun caso verranno in contatto con eventuali ulteriori iscritti. Sarà rigorosamente rispettato il distanziamento di almeno 1 metro tra adulti e tra bambini e si eviterà qualsiasi forma di assembramento.

GITE E USCITE – Il documento appena firmato evidenzia l’importanza delle uscite a piedi all’aria aperta, specie in aree verdi, purché non siano finalizzate all’incontro con altri gruppi di bambini/ragazzi e anche durante le uscite è da osservare il rigoroso rispetto delle distanze tra bambini. Sono ammesse le uscite in pullman dedicato ma solo per gruppi di massimo 15 bambini mentre non è possibile programmare uscite di gruppo con i mezzi di trasporto pubblico.

GLI INCONTRI CON LE FAMIGLIE – Pur nella massima attenzione e cura della relazione con le famiglie, perno centrale del progetto educativo di ciascun servizio, chi offre il servizio extrascolastico avrà cura di riservare agli incontri e ai colloqui, a distanza o in presenza, tempi specifici non coincidenti con quelli di apertura del servizio pomeridiano, in modo da consentire a tutta l’organizzazione la massima attenzione alle procedure per l’accoglienza e la permanenza dei bambini presso le proprie strutture.