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“Nell’ambito delle misure contenute nel Dpcm 24 ottobre, ritengo siano presenti diverse misure inefficaci e controproducenti. Non condivido la misura della chiusura alle 18 di esercizi come ristoranti, bar e pasticcerie: mi opporrò con tutte le forze a questa decisione che penalizza una intera categoria. Piuttosto che colpire nel mucchio, si sarebbero dovuti contrastare, con adeguati controlli, i singoli comportamenti sbagliati emersi in queste settimane. Voglio difendere i diritti degli esercenti, fino a chiedere la possibilità per i sindaci di derogare dalle misure del decreto presidenziale, accollandoci i controlli sul rispetto delle prescrizioni sanitarie”.

“La stessa contrarietà esprimo nei confronti dello stop all’attività delle categorie dello spettacolo: perché chiudere cinema e teatri, dove la situazione è sotto controllo grazie ai protocolli? Si poteva demandare il controllo sul rispetto delle regole alle autorità locali, piuttosto che imporre la serrata di un intero settore”.

“In generale, ritengo sbagliato parlare di coprifuoco: è una parola che in in questo momento è un obiettivo non perseguibile. Occorreva tentare di far funzionare le restrizioni già esistenti, migliorandole laddove necessario”.

“Ad esempio, nessuno si è preso la briga di verificare la capienza necessaria a fermare la diffusione del virus sui mezzi pubblici, dove l’applicazione della regola dell’80% non previene il formarsi di assembramenti. Per quanto riguarda la scuola, non si capisce da dove abbia origine la soglia del 75% di didattica a distanza : sarebbe stato molto più razionale suddividere le classi in gruppi formati dal 50% degli studenti e organizzare la loro presenza in aula alternandoli”.

“Abbiamo ben presente il problema sanitario, ma non crediamo che la risposta sia una chiusura generalizzata e punitiva verso le categorie economiche: crediamo invece che la strategia giusta sia nell’incentivare, indirizzare i comportamenti responsabili delle persone. In tal senso agiremo, nei prossimi giorni, con ordinanze mirate sulle singole situazioni in cui vanno contrastati gli assembramenti”.

“L’attuale situazione di difficoltà non si contrasta con il coprifuoco. Ricordiamo a tutti che, stando al testo del Dpcm, il divieto di assembramento dà la possibilità di accesso e deflusso dagli esercizi commerciali legittimamente aperti e dalle abitazioni private”.