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Nel corso del fine settimana, in attuazione dell’ordinanza del GIP del Tribunale di Modena Dott.ssa Barbara Malvasi, su attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Modena, Dott. Giuseppe Amara, i Carabinieri del Comando Provinciale di Modena hanno dato esecuzione a 32 misure cautelari consistenti nel divieto di dimora nella provincia di Modena e, per due destinatari, anche nella provincia di Reggio Emilia, disposti nei confronti di altrettanti soggetti responsabili, anche in concorso tra loro, dei reati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Complessivamente l’indagine permetteva di identificare circa 400 acquirenti e documentare oltre 18.000 episodi di spaccio avvenuti tra il 2015 ed il 2019.

“Latte”, “white”, “cielo”, “caffè”, “nero”, erano tutti termini convenzionali per concordare le consegne di droga tra incalliti venditori ed assuefatti consumatori. L’epicentro di tale lucroso traffico era collocato in alcuni quartieri dell’area nord della città di Modena, in particolare nelle zone del complesso residenziale denominato “Errenord”, viale Gramsci, parco XXII Aprile, via Canaletto Sud, via del Mercato e via Finzi, nonché a Reggio Emilia. L’indagine, condotta dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Modena e dalla Stazione Carabinieri di Modena Principale, iniziata nel mese di gennaio 2019 e protrattasi fino al mese di maggio 2020, ha permesso, grazie alle attività tecniche ed alle diverse testimonianze raccolte, di documentare i numerosi episodi di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, eroina, hashish, marijuana e crack da parte di un gruppo di soggetti (32 di nazionalità nigeriana e 3 tunisina, tutti in Italia senza fissa dimora) che operava sulla pubblica via, anche nei pressi di parchi cittadini ed esercizi pubblici, con una vendita al dettaglio previo contatto telefonico e successivo appuntamento. Nella maggior parte dei casi le dosi di cocaina e/o di eroina erano trasportate dai singoli spacciatori in bocca, dopo esser state prelevate da nascondigli di fortuna, diversi di volta in volta; gli episodi di spaccio avvenivano spesso in una “cornice di sicurezza” garantita da correi con la funzione di palo in grado di avvistare per tempo l’eventuale presenza di forze di polizia e lanciare l’allarme, consentendo la fuga dei complici nella maggior parte dei casi a bordo di biciclette oppure a piedi.

La spregiudicatezza degli spacciatori era tale che, non solo continuavano a spacciare dopo diversi arresti in flagranza di reato subiti, ma spesso si recavano presso gli uffici di polizia con la sostanza stupefacente addosso. Tale comportamento di noncuranza si riverberava anche in una particolare aggressività di taluni di loro che, in occasione dei numerosi interventi delle forze di polizia, si opponeva con veemenza al controllo, spesso scagliando contro gli operanti calci, pugni e le biciclette nella loro disponibilità.

L’indagine aveva già consentito, nel corso del periodo d’indagine, di arrestare ben 32 persone in flagranza di reato, deferire in stato di libertà all’autorità giudiziaria ulteriori 4 soggetti, segnalare al Prefetto 27 assuntori e sequestrare complessivamente 170 grammi circa di cocaina, 220 grammi di eroina, 10 grammi circa di hashish, 170 grammi circa di marijuana e 12 grammi circa di crack.

Sono in corso le ricerche di ulteriori destinatari della misura cautelare.