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Apro ONLUS ha donato alla Biobanca di Ricerca dell’Azienda USL IRCCS di Reggio Emilia due ultracongelatori NEXUS 530-V4 in grado di ospitare fino a 19mila campioni di plasma, sangue e liquor a -80°C e un contenitore di azoto liquido CRYOSISTEM 4000 capace di conservare fino a 4000 campioni tissutali in condizioni stabili a -200°C. L’acquisizione, del valore di 25mila euro, consentirà la migliore conservazione del materiale biologico utilizzato per la Ricerca volta a definire la terapia più adatta ai vari tipi di tumore e a ogni singolo paziente. La consegna è avvenuta questa mattina alla presenza del direttore del Presidio ospedaliero Santa Maria Nuova Giorgio Mazzi, del direttore scientifico dell’IRCCS Massimo Costantini e del presidente di Apro Onlus Giovanni Fornaciari.

Le Biobanche sono unità finalizzate alla raccolta e alla conservazione di materiale biologico umano utilizzato per la Ricerca. L’unità di Reggio Emilia ha sede nella struttura di Anatomia Patologica, diretta dal dottor Alberto Cavazza, sotto la responsabilità della dottoressa Simonetta Piana, con la collaborazione della dottoressa Eleonora Zanetti e risponde alla necessità di raccolta e catalogazione di campioni biologici, standardizzando e ottimizzando tutte le attività sottese: conservazione, archiviazione, distribuzione ed annotazione dei dati correlati. Questo è stato reso necessario dal fatto che la crescente complessità degli studi sulle cause delle patologie tumorali e sui marcatori biologici predittivi della risposta di un paziente, richiede campioni biologici provenienti da pazienti altamente caratterizzati dal punto di vista patologico. Allo stato attuale, il materiale in Biobanca è costituito per la maggior parte da tessuti provenienti da pazienti affetti da linfomi, tumori del distretto testa-collo, tumori cutanei (in particolare melanoma), altri tumori solidi molto frequenti (mammella, polmone, colon) ed altri più rari (ovaio e pancreas). Sangue e derivati sono conservati a partire da pazienti affetti da leucemia linfatica cronica, melanoma e dai pazienti oncologici in terapia.

Il conseguimento degli ultracongelatori gioca un ruolo essenziale per una corretta conservazione dei tessuti il cui stoccaggio, infatti, deve avvenire in condizioni controllate a temperature molto basse. L’adeguata custodia del materiale biologico assicura che i ricercatori possano ottenere risultati attendibili e riproducibili, consentendo alla Ricerca di passare dal laboratorio al letto del paziente tramite l’identificazione di marcatori in grado di definire la terapia più adatta non solo al tipo tumorale, ma a ogni singolo paziente. L’ospedale reggiano si dota così di una importante strumentazione donata da Apro Onlus dopo una proficua trattativa con la ditta fornitrice Angelantoni, che si è dimostrata molto sensibile agli scopi istituzionali dell’Associazione.

“Siamo grati ad Apro onlus – ha detto il dottor Giorgio Mazzi intervenendo alla consegna dell’attrezzatura – . Attrezzare una Biobanca, vuole dire creare i presupposti per analizzare in modo sempre più puntuale le caratteristiche di un tessuto patologico e, grazie a ciò, definire un profilo di possibile risposta non solo alle terapie attualmente disponibili, ma, in prospettiva, anche a quelle che miglioreranno in futuro gli attuali standard di cura. Apro da sempre è attenta e sensibile a questi temi ed è un alleato prezioso della Ricerca e dei migliori standard di cura del nostro ospedale”.