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Terzo appuntamento con i concerti “sospesi” di Suoni dai balconi domani venerdì 11 settembre (ore 18.30). Valentino Spaggiari con il suo trombone si esibirà sul terrazzo di Villa Ottavi (in via Gorizia 49), affacciato sul lussureggiante parco della villa. Nella sua performance si intrecceranno brani di celebri compositori, tra cui Ennio Moricone e Nino Rota, melodie tratte da celebri pellicole cinematografiche, come West Side Story, musiche più contemporanee con storici pezzi dei Beatles, e canzoni italiane della prima metà del Novecento.

La terza edizione della rassegna musicale itinerante è promossa da Associazione culturale Pocket (quelli di Tipo Magazine) in collaborazione con Arci e Idee di gomma, con il sostegno del Comune di Reggio Emilia e Fondazione Palazzo Magnani nell’ambito di Restate 2020. Quattro date in altrettante zone della città, in programma ogni venerdì fino al 18 settembre con una formula di ascolto inedita quanto il contesto: gli artisti si esibiranno dai balconi come su un palcoscenico, mentre il pubblico assisterà al concerto con il naso all’insù. Il programma musicale, che va dalla musica contemporanea alla classica, passando per la musica popolare, anche quest’anno è affidato al maestro Mirco Ghirardini.

Diplomato in trombone al conservatorio Boito di Parma, Valentino Spaggiari ha collaborato  con alcuni tra i principali enti lirici e sinfonici italiani. Suona attivamente con gli ensemble di musica contemporanea “Icarus” di Reggio Emilia,“Sentieri Selvaggi” di Milano e “Prometeo” di Parma,ed è membro di numerosi ensemble e gruppi di musica da camera. Fa parte della Big Band Jazz In It di Vignola in qualità di trombone basso. Porta avanti progetti originali come solista di euphonium nelle formazioni Bandella Emiliana, Ensemble L’ Usignolo e L’ Officina del Battagliero.

I concerti “sospesi” di Suoni dai balconi proseguiranno con il Duo Habanera formato da Fabrizio Benevelli e Daniele Donadelli, rispettivamente saxofono e fisarmonica (il 18 settembre a Villa Arci, in viale Ramazzini 72 nel quartiere Santa Croce).

«In un momento storico così complesso – spiegano gli organizzatori di Suoni dai balconi – tornare nei quartieri è fondamentale per ricostruire quel senso di vicinanza sociale e centralità della relazione che si è perso con le misure di distanziamento dovute alla pandemia. Il linguaggio dell’arte, in particolare quello della musica, si è rivelato strumento privilegiato per interpretare e qualificare lo spazio urbano dei quartieri reggiani come crocevia di istanze culturali e relazionali, oltre che architettoniche e urbanistiche. Portare l’arte in angoli della città meno conosciuti e frequentati vuole essere un invito a ritrovarci, nel segno della musica e nel rispetto delle misure di sicurezza sanitaria. Un’occasione per riallacciare relazioni e promuovere il confronto interculturale e intergenerazionale».

Tutta la programmazione di “Suoni dai balconi” si svolge in ottemperanza ai decreti ministeriali e alle direttive locali per la salute delle persone.