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All’inizio dell’anno, tramite un’agenzia, ha sottoscritto proposta di locazione di un appartamento di proprietà di un 52enne reggiano, versando in quella sede la somma di €uro 400,00 quale anticipo della prima mensilità canone di affitto del mese di aprile 2020 in favore del proprietario. L’emergenza Covid19 verificatasi subito dopo, con l’impossibilità dei precedenti inquilini a lasciare tempestivamente l’unità abitativa, ha fatto slittare la locazione dell’appartamento al 1° luglio 2020.

A fine giugno le parti si sono incontrate nuovamente presso l’agenzia immobiliare, per la sottoscrizione del contratto definitivo. In tale contesto l’affittuario versava quale deposito cauzionale la somma di 1.200 euro a favore del proprietario ricevendo dallo stesso un mazzo di chiavi con impegno, da parte dello stesso proprietario, di consegnargli il secondo mazzo che aveva dimenticato. Nei giorni successivi dopo aver riscosso gli ulteriori 1.200,00 euro, il proprietario dell’abitazione iniziava ad avere un atteggiamento ostile. Ipotizzando l’irregolarità del contratto sottoscritto, il locatario manifestava l’intenzione di rivolgersi ad un’altra agenzia chiedendo la restituzione delle chiavi. Nessun problema per il malcapitato affittuario che a sua volta chiedeva in restituzione la cauzione e la prima mensilità versata in anticipo.

Vedendosi respinta la richiesta della restituzione dei soldi, l’affittuario come da contratto si recava presso l’abitazione presa in affitto constatando suo malgrado che il proprietario aveva cambiato la serratura. Oltre al danno la beffa: nei giorni successivi riceveva poi una raccomandata dal proprietario che gli intimava la restituzione delle chiavi, senza ricevere alcuna notizia sui 1.600 euro complessivi che aveva versato per prendere in affitto la casa.

Materializzato di essere rimasto vittima di un raggiro l’affittuario, un 34enne residente a Reggio Emilia, si rivolgeva ai carabinieri formalizzando la denuncia. Le indagini condotte dai militari di Quattro Castella consentivano di acquisire a carico delle 52enne del posto elementi di responsabilità in ordine al reato di truffa, per la cui ipotesi veniva denunciato alla Procura reggiana.